Omaggio a Giovanni Paolo II



Di quando il canto si fa ricordo, preghiera, e ci fa sognare...
Grazie alla Tiziana Manenti, che ha questo dono e questa vocazione:
testimoniare cantando la fede, la speranza e la carità.
Una semplicità e una forza che la musica e il canto esprimono in connubio, per presentarci nel ricordo storico la potenza del segno di un Papa:
Giovanni Paolo II.
Un video in parte registrato a Sotto il Monte, nella Chiesa del ricordo e della testimonianza di un altro grande: Papa Giovanni XXIII.
Un'energia che si assomma e si concentra attraverso uno spazio, un tempo, le persone, per aiutarci a vivere con più serenità il procedere nel nostro cammino quotidiano.

Andare oltre...

Andare oltre, oltrepassare, trapassare e intravedere in ogni situazione è la potenza che è affidata all'umana natura, e che la nostra coscienza può riattivare di fronte a ogni prova, ad ogni occasione di passaggio, di traversìa o di traversata di un problema, di un progetto, di una gioia, di una tristezza, di una delusione.
In noi, e mai fuori di noi, esiste la soluzione del problema;
risolverlo fuori ne è solo la logica e naturale conseguenza.
La presa di coscienza del nostro essere noi stessi in quella situazione, ci fa essere umani, quindi in grado con l'intelligenza, l'animo e il cuore a gestire e costruire, in quel caso, un ponte tra noi stessi e il nostro essere pieno, evitando la schizofrenia e la dicotomia; un ponte tra noi stessi e gli altri, evitando l'ipocrisia e la incomunicabilità; un ponte, infine, tra noi e la natura (o Dio), innalzando il nostro essere nella pienezza dell'infinito.
Anche nella situazione più cruciale, queste forze interiori non vengono mai meno; anzi, si affinano, rendendoci "pontefici"= costruttori di ponti, di legami, di comunione spirituale e materiale.
Intontiti e narcotizzati dai prodotti già fatti e finiti, che il progresso ci prepara e non ci insegna più a costruire, abbiamo perso la nostra coscienza di essere gli artefici di questa immensa potenza celata in noi; di fronte a un ostacolo, o ci perdiamo, o ci esaltiamo, squilibrando in ogni caso noi stessi, gli altri e la natura (o il rapporto con Dio).
Urge riprenderci questa identità non tanto di ANDARE OLTRE quello che siamo, ma IN QUELLO CHE SIAMO, riscoprendoci così più in simbiosi con la nostra natura originaria: quella dell'eternità, dell'infinità e della Verità, che non ci deve mai più sfuggire.