DIO ESISTE?

    . . . Porre l'esistenza di Dio a livello del pensiero non dice molto...l'esistenza di Dio viene provata non a livello dell'intelligenza, che discute fino all'inverosimile, ma a livello dell'esperienza:
(NON) CREDO CHE DIO ESISTE QUANDO (NON) LO VIVO. 
Solo l'esperienza genera la vera intelligenza - e questo non solo nel caso di Dio, ma in ogni caso - altrimenti il dialogo diventa una semplice discussione da Bar, e non va mai oltre.
Ma l'esperienza non solo genera la vera intelligenza, ma la fa crescere nel movimento: un movimento di crescita nel chiedersi se quel Dio che c'è è veramente lì, nella mia esperienza; o se invece è solo illusione, e la mia esperienza mi mostra che non c'è. 
Il sano dubbio dell'esistenza di Dio me lo fa sperimentare, ma mi lascia sempre anche quel "vuoto" che è una forma di ateismo positivo: quello della disponibilità, del (non) credere a quello che (non) vivo.
Il (non) credere è fatto non dell'intelligenza, ma dell'esperienza.