Il peccato, sempre visto contro, forse ci è permesso, anzi, concesso come in dono.
In effetti, dietro il nostro essere nel peccato, c'è una scuola di vita: imparando ad essere coscienti del nostro limite, ci apriamo all'altro e all'Altro.
Senza peccato, potremmo davvero imparare ad essere noi stessi?
Non è forse vero che gli scontri e le incomprensioni, le incapacità ad aprirci nascono dal fatto di credere di essere superiori all'altro, per essere senza quel suo peccato?
Il peccato ci riconosce relativi e non assoluti.
Ci fa accedere all'apertura e al bisogno di essere aiutati e di aiutare.
Grazie al peccato,
che ci fa riconoscere di essere piccoli, diventiamo grandi, cresciamo.